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domenica 20 novembre 2011

Defranceschi: “Altroché produrre energia, la centrale INALCA assorbirà contributi pubblici”

COMUNICATO STAMPA - 18 Novembre 2011 - BIOMASSE A CASTELVETRO

"Il progetto di Inalca Spa di costruire a Castelvetro (MO) presso il suo stabilimento, un inceneritore che brucerà 30.000 tonnellate di biomasse l’anno non è sostenibile” – afferma il Capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi che ha presentato una interrogazione alla Giunta. “Saranno biomasse prodotte con rifiuti di origine animale, quindi ritagli di carne, grasso, ossa e altro, ma il suo scopo principale sarà incamerare contributi pubblici con i ‘certificati verdi’. Invece che essere bruciati” – propone Defranceschi – “gli scarti potrebbero essere riutilizzati e
valorizzati diversamente e trasformati in cibo per animali domestici ed altri utilizzi, come alcuni studi ed esperienze industriali (su tutti quelli condotti dal Crpa di Reggio Emilia dagli Anni Settanta) dimostrano. Pare quindi evidente che il progetto presentato da Inalca Spa per lo stabilimento di Castelvetro, pur totalmente legittimo sul piano formale, non rappresenti un esempio di innovazione industriale e di perseguimento della qualità ambientale, ma sia fortemente condizionato dalla possibilità di incamerare incentivi pubblici. Incentivi pagati dai contribuenti italiani, tramite il meccanismo dei ‘certificati verdi’. Per questo progetto” – illustra il Capogruppo M5S – “si prevede di bruciare circa 30.000 ton/anno (84 tonnellate al giorno) di scarti e la procedura di VIA verrà conclusa entro i primi di dicembre. Purtroppo, a quanto ci dicono i Comitati di cittadini, la popolazione di Castelvetro è stata tenuta all’oscuro di questo progetto, che in zona potrà avere ripercussioni anche dal punto di vista dell’impatto olfattivo, ovviamente. Per questo nella nostra interrogazione chiediamo alla Giunta se da Inalca sia stato rispettato il DLGS 152/06, secondo il quale il gestore, entro 45 giorni dalla presentazione dell’istanza, deve provvedere a sua cura e sue spese alla pubblicazione su un quotidiano a diffusione provinciale o regionale, informando la popolazione. Inoltre” – prosegue Defranceschi – “Viene poi chiesto se risulti che Inalca Spa intenda importare presso questo impianto consistenti quantitativi di biomasse di origine animale da altri stabilimenti, ubicati anche al di fuori della regione e se l’Emilia-Romagna, all’interno delle sue politiche agroalimentari, consideri ambientalmente più innovativo e sostenibile un sistema che preveda la trasformazione degli scarti per un riutilizzo per fini alimentari, oppure preferisca un sistema che preveda il trattamento di distruzione termica. Insomma, l’incenerimento che permette di godere dei contributi pubblici a spese del cittadino per la cosiddetta ‘valorizzazione energetica’. Infine” – conclude Defranceschi – “una domanda sulla sicurezza ‘Che tipo di garanzie dovrà fornire Inalca  Spa riguardo i controlli sull'emissioni, dato che nella scheda monitoraggio è previsto un solo controllo delle emissioni all'anno, nonostante siano presenti bollitori, trituratori, coclee e 270 tonnellate anno di additivi che verranno inceneriti?’".

 Andrea Defranceschi
Capogruppo Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna
Assemblea legislativa regionale

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