L’ASL, infatti, non compare tra i
sottoscrittori dell’accordo, ma viene chiamata in causa anni dopo, ad
accordo sottoscritto e accetta di trasferire il distretto nella “nuova”
sede che verrà lasciata libera da Coop Estense. “Peccato che il
trasferimento non sarà indolore e che alla fine l’ASL passerà da una
sede in comodato gratuito ad una a pagamento – aggiunge Giulia Gibertoni
–
Coop Estense parte subito a realizzare il nuovo punto vendita ed
iniziano anche i lavori sempre condotti dall’ICEA per realizzare il
nuovo distretto sanitario; l’ICEA però, a metà dell’opera, fallisce ed
il cantiere rimane fermo per anni. Nel frattempo cambiano le condizioni,
il distretto non serve più, entrano in campo le ‘Case della salute’ e
quindi si rifanno progetto e appalto. Un progetto molto tormentato con
esposti e stigmatizzazioni da parte dell’Autorità di vigilanza di
Raffaele Cantone. Il prevalente interesse pubblico fa premio sulle
irregolarità procedurali ed i lavori finalmente si concludono. E
l’ampliamento scolastico, motore immobile di tutta l’operazione? Ormai i
bambini delle elementari sono alle superiori e di progetti esecutivi
per l’ampliamento delle scuole Marconi non c’è traccia; la nuova sede di
Coop Estense invece è lì e la cooperazione di consumo ha raggiunto i
suoi obiettivi investendo in un area agricola dove, senza ‘l’incremento
demografico e le necessità scolastica’ non avrebbe mai potuto realizzare
alcunché mentre il territorio urbanizzato è perso per sempre”.
“L’Amministrazione comunale in primis e
l’ASL di Modena – conclude Giulia Gibertoni – sarebbero stati comprimari
in un’operazione di urbanistica contrattata che, sotto l’egida di
necessità scolastiche (ancora da soddisfare dopo 11 anni) ha visto Coop
Estense realizzare i suoi obiettivi primari devastando il territorio,
l’ICEA fallire nonostante le trasformazioni urbanistiche a suo favore e
l’ASL passare da una sede gratuita ad una pagamento. Ci si chieda almeno
se questo era il prezzo da pagare per realizzare un servizio pubblico
ovvero se potevano essere percorse altre strade”.
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