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lunedì 17 ottobre 2016

Spilamberto, Gibertoni (M5S): “Casa della Salute emblema dell’intreccio tra politica, sanità e cooperative” 17 ottobre 2016

“La realizzazione della Casa della salute di Spilamberto dopo ben 11 anni di progetti, accordi di pianificazione, fallimenti di imprese, appalti a dir poco tormentati, è il paradigma perfetto degli intrecci ormai consolidati tra politica, sanità e movimento cooperativo”. A sostenerlo è Giulia Gibertoni che sul caso della realizzazione della Casa della Salute ha presentato diverse interrogazioni e accessi agli atti. “Il pretesto dell’operazione, avviata nel 2005, è stato l’incremento demografico della popolazione in età scolare che avrebbe imposto un ampliamento del plesso di via Marconi a spese dei locali occupati (in comodato gratuito) dal Distretto sanitario dell’ASL; l’urgenza era tale che entro tre anni (quindi entro il 2008) si sarebbe dovuto provvedere all’ampliamento della scuola – spiega Giulia Gibertoni – e si decise che l’unico posto  ‘idoneo’ dove trasferire il distretto sanitario  era la sede di Coop Estense in via Quartieri. Si decise quindi di stipulare un ‘Accordo di Pianificazione’ tra Comune, Coop Estense e Coop ICEA (l’AUSL non viene neppure nominata nell’atto) che sotto l’imperiosa spinta delle esigenze scolastiche, pur essendo esaurite le possibilità di incrementi insediativi e delle zone D, per incanto consente a Coop Estense la realizzazione della nuova Coop in via del Pellegrino ed all’ICEA (proprietaria delle aree “miracolate”) la realizzazione di ulteriori complessi residenziali in aree già destinate a verde pubblico”.
L’ASL, infatti, non compare tra i sottoscrittori dell’accordo, ma viene chiamata in causa anni dopo, ad accordo sottoscritto e accetta di trasferire il distretto nella “nuova” sede che verrà lasciata libera da Coop Estense. “Peccato che il trasferimento non sarà indolore e che alla fine l’ASL passerà da una sede in comodato gratuito ad una a pagamento – aggiunge Giulia Gibertoni – 
Coop Estense parte subito a realizzare il nuovo punto vendita ed iniziano anche i lavori sempre condotti dall’ICEA per realizzare il nuovo distretto sanitario; l’ICEA però, a metà dell’opera, fallisce ed il cantiere rimane fermo per anni. Nel frattempo cambiano le condizioni, il distretto non serve più, entrano in campo le ‘Case della salute’ e quindi si rifanno progetto e appalto. Un progetto molto tormentato con esposti e stigmatizzazioni da parte dell’Autorità di vigilanza di Raffaele Cantone. Il prevalente interesse pubblico fa premio sulle irregolarità procedurali ed i lavori finalmente si concludono. E l’ampliamento scolastico, motore immobile di tutta l’operazione? Ormai i bambini delle elementari sono alle superiori e di progetti esecutivi per l’ampliamento delle scuole Marconi non c’è traccia; la nuova sede di Coop Estense invece è lì e la cooperazione di consumo ha raggiunto i suoi obiettivi investendo in un area agricola dove, senza ‘l’incremento demografico e le necessità scolastica’ non avrebbe mai potuto realizzare alcunché mentre il territorio urbanizzato è perso per sempre”.
“L’Amministrazione comunale in primis e l’ASL di Modena – conclude Giulia Gibertoni – sarebbero stati comprimari in un’operazione di urbanistica contrattata che, sotto l’egida di necessità scolastiche (ancora da soddisfare dopo 11 anni) ha visto Coop Estense realizzare i suoi obiettivi primari devastando il territorio, l’ICEA fallire nonostante le trasformazioni urbanistiche a suo favore e l’ASL passare da una sede gratuita ad una pagamento. Ci si chieda almeno se questo era il prezzo da pagare per realizzare un servizio pubblico ovvero se potevano essere percorse altre strade”.

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