Moniter infatti ha correlato l’esposizione alle emissioni degli  inceneritori emiliano romagnoli con l’aumento dei parti pre termine e  dei neonati piccoli per età gestazionale, che possono avere un effetto,  nel corso della vita, sulla loro salute. Frer Emilia Romagna ribadisce anche la necessità di porsi nei confronti  di questi impianti in atteggiamento precauzionale, sollecitando alcune  raccomandazioni ai decisori politici. Viene infatti sostenuta la necessità di adottare politiche di gestione  dei rifiuti che non creino ulteriore domande di incenerimento ed anche  un approccio di precauzione a proposito della creazione di nuovi  impianti. I medici ER in sostanza convergono sulle conclusioni che l’effetto degli  inceneritori non sia nullo e che quindi vada intrapresa ogni azione per  il superamento di questa tipologia di gestione degli scarti. Nel 2007 la Frer chiese una moratoria sulla costruzione di nuovi  inceneritori e i risultati dello studio confermano che la preoccupazione  era ben fondata. La promozione della cultura di preservazione dell’ambiente, ai fini  della protezione della salute delle popolazioni attuali e future, sono  le prerogative istituzionali e deontologiche che devono guidare l’azione  dei medici, chiamati in prima istanza a difendere la salute dei  cittadini. Il comunicato stampa di Frer puntualizza la preoccupazione che negli  ambienti scientifici si fa facendo sempre più convinta e palese sugli  effetti sulla salute degli impianti di incenerimento. Le migliaia di sostanze che vengono emesse dai camini vanno a  incrementare gli inquinanti già presenti nella nostra aria, causando un  innalzamento delle malattie legate al fattore ambientale. E’ di questi giorni la persistenza degli sforamenti costanti dei limiti di Pm10 fissati per legge. Parma è una delle maglie nere in regione per la qualità della sua aria. Che senso potrebbe avere andare ad incrementare la pressione inquinante con un nuovo enorme inceneritore di rifiuti?
 

 
 
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