COMUNICATO STAMPA - 18 Novembre 2011 - BIOMASSE A CASTELVETRO
"Il progetto di Inalca Spa di costruire a Castelvetro (MO) presso il suo stabilimento, un inceneritore  che brucerà 30.000 tonnellate di biomasse l’anno non è sostenibile” – afferma il Capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi  che ha presentato una interrogazione alla Giunta. “Saranno biomasse  prodotte con rifiuti di origine animale, quindi ritagli  di carne, grasso, ossa e altro, ma il suo scopo principale sarà  incamerare contributi pubblici con i ‘certificati verdi’. Invece che  essere bruciati” – propone Defranceschi – “gli scarti potrebbero essere  riutilizzati e 
valorizzati  diversamente e trasformati in cibo per animali domestici ed altri  utilizzi, come alcuni  studi ed esperienze industriali (su tutti quelli condotti dal Crpa di  Reggio Emilia dagli Anni Settanta) dimostrano. Pare quindi evidente che  il progetto presentato da Inalca Spa per lo stabilimento di Castelvetro,  pur totalmente legittimo sul piano formale,  non rappresenti un esempio di innovazione industriale e di  perseguimento della qualità ambientale, ma sia fortemente condizionato  dalla possibilità di incamerare incentivi pubblici. Incentivi pagati dai  contribuenti italiani, tramite il meccanismo dei ‘certificati  verdi’. Per questo progetto” – illustra il Capogruppo M5S – “si prevede  di bruciare circa 30.000 ton/anno (84 tonnellate al giorno) di scarti e  la procedura di VIA verrà conclusa entro i primi di dicembre.  Purtroppo, a quanto ci dicono i Comitati di cittadini,  la popolazione di Castelvetro è stata tenuta all’oscuro di questo  progetto, che in zona potrà avere ripercussioni anche dal punto di vista  dell’impatto olfattivo, ovviamente. Per questo nella nostra  interrogazione chiediamo alla Giunta se da Inalca sia stato  rispettato il DLGS 152/06, secondo il quale il gestore, entro 45 giorni  dalla presentazione dell’istanza, deve provvedere a sua cura e sue  spese alla pubblicazione su un quotidiano a diffusione provinciale o  regionale, informando la popolazione. Inoltre” –  prosegue Defranceschi – “Viene poi chiesto se risulti che Inalca Spa  intenda importare presso questo impianto consistenti quantitativi di  biomasse di origine animale da altri stabilimenti, ubicati anche al di  fuori della regione e se l’Emilia-Romagna, all’interno  delle sue politiche agroalimentari, consideri ambientalmente più  innovativo e sostenibile un sistema che preveda la trasformazione degli  scarti per un riutilizzo per fini alimentari, oppure preferisca un  sistema che preveda il trattamento di distruzione termica.  Insomma, l’incenerimento che permette di godere dei contributi pubblici  a spese del cittadino per la cosiddetta ‘valorizzazione energetica’.  Infine” – conclude Defranceschi – “una domanda sulla sicurezza ‘Che tipo  di garanzie dovrà fornire Inalca  Spa riguardo  i controlli sull'emissioni, dato che nella scheda monitoraggio è  previsto un solo controllo delle emissioni all'anno, nonostante siano  presenti bollitori, trituratori, coclee e 270 tonnellate anno di  additivi che verranno inceneriti?’".
 Andrea Defranceschi
Capogruppo Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna
Assemblea legislativa regionale
 
 
 
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