La libertà non è uno spazio libero, la libertà è PARTECIPAZIONE. Giorgio Gaber

martedì 15 novembre 2011

Incontro regionale sulla Democrazia Deliberativa in Emilia Romagna - 22 ottobre 2011 - Modena


Tre i principali interventi

  1. Alfredo Negri – Presidente Regionale dell’Associazione Democrazia dal Basso

L’Associazione ha lo scopo di promuovere la partecipazione attiva del cittadino alla res pubblica mediante il pieno sviluppo di alcuni degli istituti tipici della democrazia diretta quali:
  • le assemblee che sono il primo strumento per informare e promuovere la partecipazione dei cittadini favorendo il contatto diretto tra la popolazione e l’Amministrazione;
  • le consulte tematiche che hanno funzioni di partecipazione nei processi decisionali dell’Amministrazione relativamente alle problematiche rientranti nelle materie di loro competenza. Esse formulano proposte ed osservazioni al Comune, approfondiscono lo studio dei problemi, promuovono incontri e dibattiti (attività propositive), esprimono pareri non vincolanti all’Amministrazione e predispongono relazioni sulle proposte che gli organi comunali ritengono di sottoporre loro (attività consultive);
  • il diritto di tribuna che consiste in una vera e propria conferenza stampa nella quale vengono invitati i giornali, le radio e le televisioni locali e durante la quale i primi tre cittadini firmatari di una petizione o di una proposta di deliberazione possono motivare pubblicamente le ragioni che li hanno spinti a rivolgersi all’Amministrazione comunale;
  • l’abbassamento del quorum nei referendum.

Attualmente il sistema politico risulta eccessivamente sbilanciato verso la rappresentanza e la partecipazione dei cittadini alla vita politica si riduce sostanzialmente al fatto di recarsi periodicamente alle urne. L’associazione Democrazia dal Basso propone invece una forma di governo democratica denominata Democrazia Deliberativa, nella quale la volontà del popolo non viene espressa tramite l’elezione di rappresentanti ma direttamente dal popolo stesso tramite la cosiddetta deliberazione. Si mira quindi a promuovere l’intervento diretto del cittadino nella vita politica del proprio territorio attraverso lo sviluppo di tutti i gradi della partecipazione: partendo dall’informazione e dal coinvolgimento per arrivare alla cooperazione e al reale trasferimento di almeno una quota del potere decisionale ai cittadini.

Per maggiori informazioni sulle attività e sulle tematiche sviluppate dall’Associazione Democrazia dal Basso è possibile consultare il sito www.associazione-democraziadalbasso.it o rivolgersi alla sede regionale in via Toniolo 125, 41122 Modena


  1. Giorgio Pighi – Sindaco di Modena

La democrazia diretta, intesa come trasferimento di una quota del potere decisionale ai cittadini, non è auspicabile in quanto la nostra Costituzione assegna ai partiti il compito di determinare con metodo democratico la politica nazionale. I partiti del resto prendono decisioni in nome e per conto dei cittadini, ovvero in qualità di rappresentati dei cittadini che li hanno eletti mediante il voto. Importante è invece quella partecipazione dei cittadini che si esprime con il “fare” all’interno delle varie associazioni, molto attive e numerose a Modena, senza le quali il Comune non sarebbe in grado di assicurare alcuni servizi essenziali alla collettività.

Per quanto riguarda il tema del quorum nei referendum, non è ipotizzabile un abbassamento della soglia al di sotto del 50% + 1 per non incorrere nel rischio che una minoranza di persone decida per la totalità della cittadinanza su tematiche di portata rilevante.

  1. Giovanni Favia – Consigliere Regionale Emilia Romagna

Il ruolo dei partiti, così come era stato pensato dalla nostra Costituzione, ha subito un’involuzione verso la partitocrazia e la tecnocrazia che progressivamente ha portato al prevalere di decisioni e scelte volte a favorire gli interessi dei poteri economici forti spesso a discapito del bene comune. E’ pertanto necessario che il cittadino sia coinvolto direttamente nella vita politica del proprio Comune non tanto per definire i dettagli tecnici delle azioni da intraprendere ma quanto meno per fornire indicazioni a livello di vision.

In relazione al quorum, pare che il rapporto tra quorum e partecipazione al voto sia indirettamente proporzionale; tanto che, a fronte di soglie più basse per la validità del referendum, si assiste ad una maggiore affluenza di persone che si recano effettivamente a votare (es. dei cantoni svizzeri). Per altro il quorum del 50% + 1 si presta a notevoli strumentalizzazioni poiché chi vuole far fallire il referendum, invece di votare “no”, semplicemente non si reca a votare venendo meno a un dovere sancito dalla Costituzione (lo testimoniano i numerosi inviti ad andare al mare in occasione dei 4 referendum del giugno scorso).



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