Sono passati quasi due anni
dall’apparizione dei primi cassonetti (pubblicizzati come intelligenti) sulle
strade di San Vito che, per conferire i rifiuti, richiedono una tessera nominativa.
Il primo ed ultimo incontro rivolto a
tutta la cittadinanza per fare un primo punto della situazione si svolse nel
luglio 2012. Dopo aver aspettato invano, per più di un anno, un secondo
incontro informativo e chiarificatore con l’amministrazione comunale spilambertese,
che ha voluto sperimentare questo sistema di raccolta dei rifiuti, come
cittadini di Spilamberto direttamente impegnati per una buona raccolta
differenziata, vorremmo evidenziare nuovamente alcuni punti di criticità che
hanno bisogno di risposte precise per sollevare il velo di ambiguità che
aleggia sul Progetto Raccolta
Intelligente.
Prima di tutto, col termine progetto si
identifica un complesso di attività correlate tra loro, finalizzate a
realizzare servizi corrispondenti ad obiettivi specifici e determinati, nonché vincoli
temporali per il completamento del progetto.
Tra i vari obiettivi delProgetto HERA TR6 (quello dei cassonetti
“intelligenti”), vi è quello di una “applicazione di sistemi di
tariffazione puntuale e/o di incentivazione dell’ utente “.
Concetto ribadito nella lettera del
Sindaco del 29/ 5 / 2013 arrivata nelle case di tutti gli spilambertesi dove si
legge che “ l’Unione Europea chiede di attivare procedure in grado di
commisurare la tariffa con l’ effettiva produzione di ogni singola utenza".
Per soddisfare questo obiettivo
occorre però definire con certezza quantità
e qualità dei rifiuti, cosa che, con l’ attuale sistema di raccolta, non è
possibile accertare.
Il cassonetto apribile solo tramite
tessera personale non riconosce il rifiuto introdotto, tanto meno la qualità
del rifiuto.
Quindi, com’è possibile applicare
sistemi di tariffazione puntuale e/o di incentivazione dell’utente?
E non sarà di nessuna efficacia, per
raggiungere questoobiettivo, l’aver installato una calotta che riduce il volume
introducibile nel cassonetto dei rifiuti indifferenziati, nonostante anch’essa sia “intelligente”, cioè
apribile solo con la tessera personale, perché, ancora una volta, il tipo di
rifiuto non è identificato ed è diventato, anzi, più facile abbandonare
sacchetti troppo grandi (e quindi non introducibili attraverso la calotta) di
fianco ai cassonetti oppure gettarli nel cassonetto dedicato, ad esempio, alla
carta.
Inoltre, la novità della calotta, obbliga
i cittadini ad utilizzare le mani per introdurre i rifiuti, anzichè i piedi,
come è stato normale fino a qualche settimana fa.
Questo “privilegio”viene elargito alla comunità nonostante l’ art. 8 del
DPR 915 del 1982 che, rilevando le competenze dei comuni, prescrive che questi
assicurino “ la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi dello smaltimento
dei rifiuti “.
I punti critici riguardo questo progetto
sono numerosi, ribadiamo, quindi, la necessità di una“comunicazione permanente
…tramite attività di ufficio stampa ed incontri con la cittadinanza“, come specificato
nel Progetto HERA TR6 (quello dei
cassonetti “intelligenti”.
Non sono sufficienti i monitor
allestiti nell’atrio del Municipio per sciogliere i dubbi e rispondere alle
domande che la comunità di Spilamberto si pone.
La disponibilità dell’ Assessore
all’Ambiente Daniele Stefani è nota. Riteniamo, però, che parcellizzare l’energia
in incontri di quartiere, di via, di condominio non risponda a criteri di
efficacia ed efficienza.
Il MoVimento5 Stelle gruppo di
Spilamberto, sabato 14 settembre dalle 10 alle 12, sarà in Corso Umberto I a
Spilamberto per dare la possibilità agli spilambertesi di sottoscrivere una
lettera aperta indirizzata al Sindaco Francesco Lamandini in cui si invita lo
stesso Sindaco e tutta l’Amministrazione Comunale ad indire una seconda
assemblea pubblica atta a spiegare le novità e sciogliere i dubbi sul progetto
dei cassonetti chiusi.
Nessun commento:
Posta un commento