La libertà non è uno spazio libero, la libertà è PARTECIPAZIONE. Giorgio Gaber

venerdì 30 dicembre 2011

Medici Emilia Romagna: gli inceneritori preoccupano




Moniter infatti ha correlato l’esposizione alle emissioni degli inceneritori emiliano romagnoli con l’aumento dei parti pre termine e dei neonati piccoli per età gestazionale, che possono avere un effetto, nel corso della vita, sulla loro salute. Frer Emilia Romagna ribadisce anche la necessità di porsi nei confronti di questi impianti in atteggiamento precauzionale, sollecitando alcune raccomandazioni ai decisori politici. Viene infatti sostenuta la necessità di adottare politiche di gestione dei rifiuti che non creino ulteriore domande di incenerimento ed anche un approccio di precauzione a proposito della creazione di nuovi impianti. I medici ER in sostanza convergono sulle conclusioni che l’effetto degli inceneritori non sia nullo e che quindi vada intrapresa ogni azione per il superamento di questa tipologia di gestione degli scarti. Nel 2007 la Frer chiese una moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori e i risultati dello studio confermano che la preoccupazione era ben fondata. La promozione della cultura di preservazione dell’ambiente, ai fini della protezione della salute delle popolazioni attuali e future, sono le prerogative istituzionali e deontologiche che devono guidare l’azione dei medici, chiamati in prima istanza a difendere la salute dei cittadini. Il comunicato stampa di Frer puntualizza la preoccupazione che negli ambienti scientifici si fa facendo sempre più convinta e palese sugli effetti sulla salute degli impianti di incenerimento. Le migliaia di sostanze che vengono emesse dai camini vanno a incrementare gli inquinanti già presenti nella nostra aria, causando un innalzamento delle malattie legate al fattore ambientale. E’ di questi giorni la persistenza degli sforamenti costanti dei limiti di Pm10 fissati per legge. Parma è una delle maglie nere in regione per la qualità della sua aria. Che senso potrebbe avere andare ad incrementare la pressione inquinante con un nuovo enorme inceneritore di rifiuti?

giovedì 22 dicembre 2011

Rifiuti o Materie Prime Seconde?

Ricordiamo che a Formigine è partita la raccolta firme (a Ottobre) per far discutere in Consiglio Comunale del progetto CRAS (Centro Riciclo Area Sud), che interesserebbe tutti i Comuni della neonata Unione del comparto ceramico, volto a creare nell’Area Sud un Centro di Riciclo come quello che dal 1999 opera a Vedelago, ovvero un impianto di stoccaggio e selezione meccanica di rifiuti ai fini del recupero e riciclaggio di materiali.

sabato 10 dicembre 2011

Assemblea pubblica del 30.11.2011 – Impianto Inalca


Sul blog https://castelvetro5stelle.wordpress.com/ il video dell'assemblea pubblica in cui si discuteva insieme sull'impianto a biomasse di Inalca SpA, stabilimento di Castelvetro.

venerdì 9 dicembre 2011

RIUNIONE AREA SUD

Martedi’ 13 dicembre alle 21, presso la Sala del Torrione - Corso Umberto I Spilamberto
Riunione MoVimento 5 Stelle APERTA a TUTTI
per discutere di tematiche relative all’area Sud della provincia di Modena.

Per suggerimenti scrivete su:Evento sul MeetUp (riferimento ufficiale)
Gruppo di Modena e Provincia

sabato 26 novembre 2011

IMPORTANTE!!


E' importante partecipare per conoscere quali sarebbero gli impatti sulla salute, sull'ambiente ed il territorio circostante.

venerdì 25 novembre 2011

Progetto Cassonetti Chiusi - Spilamberto


A giorni arriveranno a San Vito i cassonetti chiusi: continueremo a tenervi informati sull'andamento del progetto.


Leggi anche il post pubblicato sabato 5 novembre.

domenica 20 novembre 2011

Defranceschi: “Altroché produrre energia, la centrale INALCA assorbirà contributi pubblici”

COMUNICATO STAMPA - 18 Novembre 2011 - BIOMASSE A CASTELVETRO

"Il progetto di Inalca Spa di costruire a Castelvetro (MO) presso il suo stabilimento, un inceneritore che brucerà 30.000 tonnellate di biomasse l’anno non è sostenibile” – afferma il Capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi che ha presentato una interrogazione alla Giunta. “Saranno biomasse prodotte con rifiuti di origine animale, quindi ritagli di carne, grasso, ossa e altro, ma il suo scopo principale sarà incamerare contributi pubblici con i ‘certificati verdi’. Invece che essere bruciati” – propone Defranceschi – “gli scarti potrebbero essere riutilizzati e
valorizzati diversamente e trasformati in cibo per animali domestici ed altri utilizzi, come alcuni studi ed esperienze industriali (su tutti quelli condotti dal Crpa di Reggio Emilia dagli Anni Settanta) dimostrano. Pare quindi evidente che il progetto presentato da Inalca Spa per lo stabilimento di Castelvetro, pur totalmente legittimo sul piano formale, non rappresenti un esempio di innovazione industriale e di perseguimento della qualità ambientale, ma sia fortemente condizionato dalla possibilità di incamerare incentivi pubblici. Incentivi pagati dai contribuenti italiani, tramite il meccanismo dei ‘certificati verdi’. Per questo progetto” – illustra il Capogruppo M5S – “si prevede di bruciare circa 30.000 ton/anno (84 tonnellate al giorno) di scarti e la procedura di VIA verrà conclusa entro i primi di dicembre. Purtroppo, a quanto ci dicono i Comitati di cittadini, la popolazione di Castelvetro è stata tenuta all’oscuro di questo progetto, che in zona potrà avere ripercussioni anche dal punto di vista dell’impatto olfattivo, ovviamente. Per questo nella nostra interrogazione chiediamo alla Giunta se da Inalca sia stato rispettato il DLGS 152/06, secondo il quale il gestore, entro 45 giorni dalla presentazione dell’istanza, deve provvedere a sua cura e sue spese alla pubblicazione su un quotidiano a diffusione provinciale o regionale, informando la popolazione. Inoltre” – prosegue Defranceschi – “Viene poi chiesto se risulti che Inalca Spa intenda importare presso questo impianto consistenti quantitativi di biomasse di origine animale da altri stabilimenti, ubicati anche al di fuori della regione e se l’Emilia-Romagna, all’interno delle sue politiche agroalimentari, consideri ambientalmente più innovativo e sostenibile un sistema che preveda la trasformazione degli scarti per un riutilizzo per fini alimentari, oppure preferisca un sistema che preveda il trattamento di distruzione termica. Insomma, l’incenerimento che permette di godere dei contributi pubblici a spese del cittadino per la cosiddetta ‘valorizzazione energetica’. Infine” – conclude Defranceschi – “una domanda sulla sicurezza ‘Che tipo di garanzie dovrà fornire Inalca  Spa riguardo i controlli sull'emissioni, dato che nella scheda monitoraggio è previsto un solo controllo delle emissioni all'anno, nonostante siano presenti bollitori, trituratori, coclee e 270 tonnellate anno di additivi che verranno inceneriti?’".

 Andrea Defranceschi
Capogruppo Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna
Assemblea legislativa regionale

venerdì 18 novembre 2011

Banchetto Informativo

Domenica 20 Novembre dalle 9 alle 12,30
Davanti la farmacia, in Via Paradosso - Spilamberto
All'interno del Mercato dell'Antiquariato

mercoledì 16 novembre 2011

ACQUA BENE COMUNE QUINDI PATRIMONIO DELL'UMANITA'


Articolo tratto dalla campagna informativa inziata DOMENICA 13/11/11 della
LISTA CIVICA SPILAMBERTO SOLIDARIETA' AMBIENTE   


La Regione e la Provincia classificano il nostro territorio come "Zona di ricarica diretta delle falde acquifere" e come tale bisognoso di particolare tutela.
Ricarica diretta significa che la falda di acqua potabile giace a pochi metri dalla superficie del nostro terreno che è permeabile: la pioggia scioglie qualunque inquinante e lo trasporta velocemente in falda,cioè nei nostri acquedotti.
Le cave sono ferite aperte nella pelle della nostra pianura, e come le ferite nella pelle umana, sono facilmente soggette ad infettarsi.
Nel 2010 la provincia ha pubblicato il nuovo piano per le attività Estrattive e la nostra amministrazione lo ha accolto approvandolo.
Nonostante le severe critiche al Piano mosse da molti Docenti della Facoltà di geologia di Modena, i nostri amministratori lo hanno addirittura peggiorato attraverso una variante al Piano Particolareggiato che concede ai cavatori ciò che la la Provincia, attraverso il PTCP e il PIAE, aveva loro negato e cioè di scavare in profondità anche in piena falda e realizzare nel Polo 8 di Via Macchioni nuovi vasconi come zone di decantazione dei fanghi di lavaggio.
Questa acqua torbida entra direttamente negli acquedotti dei paesi vicini.
Nella stessa variante si autorizza poi l'uso delle cavità a scopo di discarica per materiali provenienti da cantieri. Visto che l'amministrazione non prevede controlli, come potremo avere garanzie su quello che viene sversato e che può entrare direttamente nei nostri rubinetti?Ricordiamoci la Campania!
Ed è per questo che ispirandoci allo storico impegno del comitato riminese "Basta Merda in mare!", vogliamo diffondere il messaggio:

"BASTA PORCHERIE NELLE NOSTRE FALDE!"

Cittadini aiutateci a difendere l'acqua

martedì 15 novembre 2011

IMPIANTO A BIOMASSE: A CASTELVETRO e SPILAMBERTO SERVE UN'ASSEMBLEA PUBBLICA


Il Gruppo Movimento 5 Stelle di Spilamberto ha deciso di
chiedere
al Sindaco Lamandini Francesco di convocare un'Assemblea Pubblica in merito alla richiesta depositata in data 07 Luglio 2011 in Provincia di Modena da Inalca Spa per la realizzazione nel sito produttivo di Settecani di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica da Biomasse di origine animale.
La capacità dell'impianto sarebbe di 3,5 t./h ( 84 t. al giorno), con un funzionamento continuo 24 ore su 24. Tale progetto è collocato nel Comune di Castelvetro ma lungo il confine col territorio di Spilamberto e a poca distanza da Castenuovo Rangone.

Chiediamo questo incontro per fare chiarezza.

Confidiamo in una gentile e sollecita risposta da parte del sindaco.  

Incontro regionale sulla Democrazia Deliberativa in Emilia Romagna - 22 ottobre 2011 - Modena


Tre i principali interventi

  1. Alfredo Negri – Presidente Regionale dell’Associazione Democrazia dal Basso

L’Associazione ha lo scopo di promuovere la partecipazione attiva del cittadino alla res pubblica mediante il pieno sviluppo di alcuni degli istituti tipici della democrazia diretta quali:
  • le assemblee che sono il primo strumento per informare e promuovere la partecipazione dei cittadini favorendo il contatto diretto tra la popolazione e l’Amministrazione;
  • le consulte tematiche che hanno funzioni di partecipazione nei processi decisionali dell’Amministrazione relativamente alle problematiche rientranti nelle materie di loro competenza. Esse formulano proposte ed osservazioni al Comune, approfondiscono lo studio dei problemi, promuovono incontri e dibattiti (attività propositive), esprimono pareri non vincolanti all’Amministrazione e predispongono relazioni sulle proposte che gli organi comunali ritengono di sottoporre loro (attività consultive);
  • il diritto di tribuna che consiste in una vera e propria conferenza stampa nella quale vengono invitati i giornali, le radio e le televisioni locali e durante la quale i primi tre cittadini firmatari di una petizione o di una proposta di deliberazione possono motivare pubblicamente le ragioni che li hanno spinti a rivolgersi all’Amministrazione comunale;
  • l’abbassamento del quorum nei referendum.

Attualmente il sistema politico risulta eccessivamente sbilanciato verso la rappresentanza e la partecipazione dei cittadini alla vita politica si riduce sostanzialmente al fatto di recarsi periodicamente alle urne. L’associazione Democrazia dal Basso propone invece una forma di governo democratica denominata Democrazia Deliberativa, nella quale la volontà del popolo non viene espressa tramite l’elezione di rappresentanti ma direttamente dal popolo stesso tramite la cosiddetta deliberazione. Si mira quindi a promuovere l’intervento diretto del cittadino nella vita politica del proprio territorio attraverso lo sviluppo di tutti i gradi della partecipazione: partendo dall’informazione e dal coinvolgimento per arrivare alla cooperazione e al reale trasferimento di almeno una quota del potere decisionale ai cittadini.

Per maggiori informazioni sulle attività e sulle tematiche sviluppate dall’Associazione Democrazia dal Basso è possibile consultare il sito www.associazione-democraziadalbasso.it o rivolgersi alla sede regionale in via Toniolo 125, 41122 Modena


  1. Giorgio Pighi – Sindaco di Modena

La democrazia diretta, intesa come trasferimento di una quota del potere decisionale ai cittadini, non è auspicabile in quanto la nostra Costituzione assegna ai partiti il compito di determinare con metodo democratico la politica nazionale. I partiti del resto prendono decisioni in nome e per conto dei cittadini, ovvero in qualità di rappresentati dei cittadini che li hanno eletti mediante il voto. Importante è invece quella partecipazione dei cittadini che si esprime con il “fare” all’interno delle varie associazioni, molto attive e numerose a Modena, senza le quali il Comune non sarebbe in grado di assicurare alcuni servizi essenziali alla collettività.

Per quanto riguarda il tema del quorum nei referendum, non è ipotizzabile un abbassamento della soglia al di sotto del 50% + 1 per non incorrere nel rischio che una minoranza di persone decida per la totalità della cittadinanza su tematiche di portata rilevante.

  1. Giovanni Favia – Consigliere Regionale Emilia Romagna

Il ruolo dei partiti, così come era stato pensato dalla nostra Costituzione, ha subito un’involuzione verso la partitocrazia e la tecnocrazia che progressivamente ha portato al prevalere di decisioni e scelte volte a favorire gli interessi dei poteri economici forti spesso a discapito del bene comune. E’ pertanto necessario che il cittadino sia coinvolto direttamente nella vita politica del proprio Comune non tanto per definire i dettagli tecnici delle azioni da intraprendere ma quanto meno per fornire indicazioni a livello di vision.

In relazione al quorum, pare che il rapporto tra quorum e partecipazione al voto sia indirettamente proporzionale; tanto che, a fronte di soglie più basse per la validità del referendum, si assiste ad una maggiore affluenza di persone che si recano effettivamente a votare (es. dei cantoni svizzeri). Per altro il quorum del 50% + 1 si presta a notevoli strumentalizzazioni poiché chi vuole far fallire il referendum, invece di votare “no”, semplicemente non si reca a votare venendo meno a un dovere sancito dalla Costituzione (lo testimoniano i numerosi inviti ad andare al mare in occasione dei 4 referendum del giugno scorso).



sabato 12 novembre 2011

Banchetto Informativo


Sette contatti, tre urla e scambi di idee: fantastico!
Offerte ricevute: 5 Euro

GESTIONE RIFIUTI: L'ALTERNATIVA



Conferenza stampa di sabato 29 ottobre 2011. Modena, sala Giacomo Ulivi.

Presentazione di un Piano di gestione dei rifiuti alternativo al PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti) di Modena.

venerdì 11 novembre 2011

giovedì 10 novembre 2011

Banchetto Informativo


Vi aspettiamo sabato 12 novembre dalle 9 alle 12.30
davanti al portico di Palazzo Bargello (vedi foto)

mercoledì 9 novembre 2011

SPILAMBERTO MAGAZINE

Da lunedì, l'amministrazione comunale ha messo on line Spilamberto Magazine: potete leggere il primo numero su http://www.comune.spilamberto.mo.it/comunichiamo/spilamberto_magazine/index.htm
Sicuramente uno strumento in più per informare i cittadini, speriamo non solo degli eventi "mondani", dei vari bandi ed orari di uffici. Infatti, non essendo vincolato al costo della carta stampata, potrebbe diventare il veicolo per confrontarsi con i cittadini sulle tematiche importanti ed i problemi che l'amministrazione comunale deve affrontare nella gestione del paese.
Una seconda osservazione: sarebbe utile un formato PDF stampabile dallo spilambertese volenteroso a far sì che anche chi è lontano dal mondo di internet possa tenersi informato su che "Cosa succede in città"!
Manuela

martedì 8 novembre 2011

lunedì 7 novembre 2011

3° RELAZIONE SEMESTRALE con Defranceschi e Favia



Sala Ulivi Istituto Storico Della Resistenza e Di Storia Contemporanea Associazione Culturale 41121 Modena (MO)Viale Menotti Ciro, 137


Andrea Defranceschi e Giovanni Favia, Consiglieri Regionali in Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle, illustreranno le attività compiute in questi ultimi 6 mesi di mandato e presenteranno le loro dimissioni davanti ai propri elettori.

Al termine della riunione i partecipanti, votando, potranno decidere se accettare le dimissioni o respingerle, riconfermando quindi la fiducia ai Consiglieri per altri sei mesi.

La serata del 14 Novembre sarà l'appuntamento previsto per la nostra Provincia del ciclo di incontri semestrali che Defranceschi e Favia portano avanti, in ogni capoluogo emiliano-romagnolo, per esporre nei dettagli il frutto del loro lavoro come consiglieri regionali, con piena trasparenza, davanti ai propri elettori.

"Per noi il controllo da parte dei cittadini che ci hanno votato è fondamentale" - dice Giovanni Favia - "non siamo come quei politici che intascano il voto e poi spariscono fino alla successiva campagna elettorale. Chi non è soddisfatto di quello che stiamo facendo può mandarci a casa."

Ai consiglieri eletti spetta il compito fondamentale di contribuire con le proposte dei propri elettori ai lavori della assemblea regionale, ai cittadini elettori del Movimento 5 stelle spetta il dovere di controllare periodicamente l'impegno e l'operato dei consiglieri eletti in regione.

"È un evento storico: qualcuno ha mai visto dei politici rimettere il proprio mandato nelle mani degli elettori ogni sei mesi?" - dice il Capogruppo Andrea Defranceschi - "Noi lo facciamo perché ci sentiamo Co.Co.Pro. della politica. Siamo cittadini semplici prestati a quest'attività per un periodo limitato di tempo, e non siamo incollati a nessuna poltrona."

Partecipa anche Tu!

Ferrari e Maserati in allarme: e se le perdessimo?


Articolo tratto dal blog del MoVimento 5 Stelle Emilia Romagna:
Alla Ferrari hanno un problema. Non è Fernando Alonso, nè Felipe Massa, ma neppure si chiama Red Bull o McLaren. Si chiama Sergio Marchionne e contratto-Pomigliano. Ferrari fa parte del gruppo FIAT e l’AD abruzzo-canadese vuole imporre quel modello di lavoro anche per il Cavallino Rampante e il Tridente della Maserati, che ha gli stabilimenti a Maranello e Modena.
Oggi una delegazione di lavoratori è venuta negli uffici del Movimento 5 Stelle in Regione per esporre il caso e cercare assieme una soluzione.
La prima cosa che possiamo fare è allertare l’Assessore competente e portare il caso alla ribalta. Martedì mattina durante il question time in Aula porteremo all’attenzione della Giunta il caso degli stabilimenti Ferrari e Maserati di Maranello e Modena: fra il pubblico ci sarà anche una rappresentativa dei lavoratori. Lo scambio di idee avuto oggi è stato proficuo. La situazione è molto confusa e la mancanza di chiarezza è proprio uno dei problemi. Le uniche comunicazioni ufficiali che sono arrivate in fabbrica dicono che il modello contrattuale di Pomigliano d’Arco sarà applicato anche a Maranello. Com’è possibile applicare un contratto spacciato per adatto ad un’azienda in crisi ad una realtà invece molto florida? (Si perché i numeri dicono che la Ferrari produce tra le 7 e le 10 mila vetture all’anno, nel terzo trimestre 2011 l’azienda ha registrato un margine -risultato operativo su vendite - del 16,6%, mentre quello della Fiat è stato dell’1,3%; l’azienda nell’ultimo triennio ha assunto 160 persone su un organico di 3000 circa.) Crediamo che, se come pare il piano di Sergio Marchionne è produrre le nuove Maserati in un segmento di mercato B e C nello stabilimento di Grugliasco (Piemonte) e arrivare a 50.000 unità l’anno, allora l’Amministratore Delegato dovrebbe prendere in considerazione l’idea di lasciare la produzione dei modelli elitari della gamma negli stabilimenti modenesi. Non c’è Ferrari, non c’è Maserati senza Maranello, senza Modena. Il legame col territorio e il know-how dei dipendenti è fondamentale per un prodotto della qualità che l’acquirente si aspetta. Ora chiediamo alla Regione come intenda muoversi per tutelare la dignità dei lavoratori, i posti di lavoro e tutto l’indotto che questi grandi marchi generano per l’Emilia-Romagna. Le Istituzioni hanno investito in questi stabilimenti nel corso degli anni, non lasciamo che vengano sviliti così.

sabato 5 novembre 2011


I FATTI:
Lunedì 17 0ttobre 2011 a Spilamberto si è tenuta una seduta del consiglio comunale.
Dei 19 punti all'ordine del giorno l’ultimo riguardava la mozione presentata dai consiglieri del gruppo "Spilamberto Solidarietà Ambiente" e concerneva:

Iniziativa popolare del consiglio comunale di Spilamberto ai sensi dell'art. 1 della L.R. 8/2008- per la presentazione del progetto di legge regionale avente per titolo "disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio.Competenze dei comuni per la gestione del servizio di igiene urbana.Abrogazione e sostituzione della legge regionale 19 Agosto 1996.

La presente mozione non è stata discussa perché, per motivi di tempo, sono state esaminate solo le prime 11.

Martedì 18 Ottobre 2011 è stata convocata una commissione all’interno della quale è stato discusso il seguente ordine del giorno:
-Presentazione da parte dell'Assessore all'Ambiente, Stefani, del nuovo sistema per la raccolta differenziata.
-Discussione in merito alla mozione già presentata in Consiglio Comunale il 17 ottobre ma non discussa ( vedi sopra) dai consiglieri del gruppo di "Spilamberto Solidarietà Ambiente", Ferrari Piermaria e Biagi Enrica.

Questa mozione è molto importante per il nostro comune, in quanto proprio in questo momento serve un'inversione di rotta sulle politiche nella gestione dei rifiuti.

Sulla base di questa iniziativa il Comune di Spilamberto è stato scelto dalla Regione e da Hera come progetto pilota che prevede cassonetti chiusi e badge magnetico.

Nella frazione di San Vito, in data Martedì 25 ottobre, è stato presentato il progetto sopra indicato informando i cittadini che il tutto sarebbe partito in breve tempo.


CONSIDERAZIONI:
Ci sembra che tale iniziativa non miri a politiche di vera riduzione e al riciclo e riuso della materia prima impropriamente chiamata rifiuto.
Il progetto che verrà attuato risulta limitato poichè ha come unico risultato di impedire ai cittadini dei comuni limitrofi di conferire rifiuti a Spilamberto.
Il punto è che l’attenzione è indirizzata solo a difendersi da comportamenti poco corretti di altre persone, senza sfruttare tutte le possibilità che la gestione dei rifiuti può oggi offrire.
Inoltre il Badge o tessera non riconosce il genere di rifiuto introdotto nel cassonetto, quindi se la carta viene erroneamente collocata nel cassonetto della plastica o viceversa per il tesserino non ci sarà nessuna differenza; è comprovato che il sistema basato sui cassonetti provoca l’aumento costante della produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi che non riescono a superare, se non in casi eccezionali, il 35% di raccolta differenziata, percentuale prevista dal decreto Ronchi.

Secondo il nostro punto di vista per risolvere il problema rifiuti ci vogliono delle scelte rivoluzionarie che vanno attuate con politiche strategiche e culturali. Occorre una completa riorganizzazione del servizio con l’eliminazione dal territorio di tutti i cassonetti e l’attivazione della raccolta domiciliare “Porta a porta”, tramite la consegna a tutte le famiglie degli strumenti per la raccolta differenziata.
Questa è l’unica scelta possibile per raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata e per dimostrare che i benefici riguardano tutti:
i cittadini, l’ambiente, i lavoratori e il decoro urbano.
Quindi è necessario introdurre politiche che possano puntare sull'aumento della raccolta differenziata, con investimenti mirati alla partecipazione, all’informazione e alla sensibilizzazione dei cittadini per raggiungere l’obiettivo “rifiuti zero”.

venerdì 4 novembre 2011

Date Banchetto Informativo a Spilamberto



Sabato 12 Novembre
Civico 33, Palazzo del Bargello


Domenica 20 Novembre
Via Paradosso, di fronte la farmacia


Sabato 26 Novembre
Civico 33, Palazzo del Bargello


Domenica 27 Novembre
Corso Umberto I, davanti la banca modenese

sabato 29 ottobre 2011

CENTRO RICICLO AREA SUD

Noi cittadini ci stiamo organizzando affinchè il “Progetto CRAS” ovvero un “Centro Riciclo Area Sud“ (strutturato prendendo a esempio la virtuosa soluzione adottata nel Centro Riciclo di Vedelago a Treviso) venga messo in Agenda nei vari Consigli Comunali.

Il CRAS produrrà effetti ad oggi considerati irraggiungibili.
Soddisferà le più recenti tendenze alla sensibilità ambientale in tema di recupero di materiali dai rifiuti.
Assicurerà alti livelli di garanzie ambientali, quindi nessun tipo di deterioramento del territorio in cui sorgerà. Questo sarà possibile sia per le caratteristiche edili dell’impianto che per le tipologie dei rifiuti trattati. Non è previsto il trattamento di rifiuti putrescibili o contaminanti, bensì rifiuti secchi riciclabili provenienti da raccolte differenziate ben definite.
Annullerà quasi totalmente la produzione di rifiuti residuali, in quanto è prevista la collocazione sul mercato, di materie che verranno conferite solo in presenza di sicura riutilizzazione.
Garantirà ai Comuni aderenti, che conferiranno al Centro materiali di qualità (Comuni che attueranno politiche di riciclo e raccolta porta a porta ) il massimo dei ricavi.
Inoltre il CRAS diverrà per i Comuni che lo gestiranno, una notevole fonte di guadagno ETICA E PULITA!
Anche a Spilamberto intendiamo informare e sensibilizzare i cittadini su questo progetto.