ORDINE DEL GIORNO
Oggetto:
Verifiche da effettuarsi dopo la commissione sugli impianti Biogas del 2/10/2017
Premesso che
Il dott. C. Fabbri del CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) ha
evidenziato come i dati confermino che per ottenere 300 kw elettrici occorrano circa
900 bovini in lattazione che corrispondono ad una mandria di circa 1.400 – 1500
capi fra lattazione asciutta e rimonta. Resta confermata una produzione
elettrica a capo compresa fra 0,2 e 0,4 kW.
Il CRPA conferma che in caso di allevamenti non da latte e/o con
impianto distante dall’allevamento la produzione a bovino si attesta sui 0,2 kW
per bovino se non inferiore.
Il CRPA conferma altresì che In termini di deiezioni per far funzionare
un impianto da 300 kW ci vogliono dai 90 ai 100 mc di deiezioni fresche con il 9 -11% di sostanza secca.
Nel documento protocollato dal committente Azienda Agricola Corticella
di Spilamberto si certifica che le deiezioni sono stimate in 64,3 mc/giorno,
senza tenere conto che non si tratta di tutte deiezioni fresche e di deiezioni non
tutte di mucche da latte. Il CRPA ha confermato che se mancano deiezioni
l’impianto si ferma!
Vista
La Delibera regionale del 26 luglio 2011 n. 51 che identifica dove e
come realizzare gli impianti Biogas in modo da non mettere a rischio il prodotto
più pregiato in Regione cioè il Parmigiano Reggiano.
E’ riportato in delibera:“ Sono idonee all’installazione di impianti di
produzione di energia da biogas e produzione di biometano le zone di
coltivazione dei prati stabili, ricadenti nell’ambito delle zone di tutela
naturalistica, di cui all’art. 25 del PTPR, a condizione che siano realizzati
da aziende agricole zootecniche ivi insediate e che gli impianti localizzati
nel Comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano Reggiano (DOP) non
utilizzino silomais o altre essenze vegetali insilate” ed essendo il
nostro territorio inserito nel Comprensorio di produzione del Parmigiano
Reggiano non si capisce il motivo per cui Arpae abbia informato i presenti, per
buona parte della relazione, sui controlli richiesti per gli impianti ad
insilato
Considerato che
Anche Il dott. V. Biagioni di Arpae ha confermato che in generale la
matrice utilizzata e dichiarata nell’autorizzazione possa modificarsi in
itinere
Valutato che
Nell’articolo de LaPressa.it del 24 giugno 2017 dal
titolo - SARA Nonantola, Comitato cittadini esperti e Comune uniti: 'Un
raddoppio senza garanzie non passerà”- si legge ”Dito puntato
anche sulla tipologia di prodotto che uscirà dall'impianto, un cosiddetto
'Ammendante compostato misto' che pur destinato all'agricoltura (anche se in
passato per la bassa qualità del prodotto stesso sarebbe stato distribuito
gratis), potrebbe contenere materiali plastici, vetri, metalli, inerti e
litoidi; materiale che sarà utilizzato dall'Azienda Agricola Corticella (sempre di proprietà del
gruppo Inalca) 'nonchè' - si legge nell'atto autorizzativo - da stabilimenti
produttori di fertilizzanti ed altre aziende agricole della provincia di
Modena', andando così a cozzare (almeno sulla carta), con i vincoli imposti
dalla direttiva per la produzione di Parmigiano Reggiano, tutelata dal relativo
consorzio” https://www.lapressa.it/articoli/politica/sara-nonantola-comitato-cittadini-esperti-e-comune-uniti-un-raddoppio-senza-garanzie-non-passer
Chiediamo
al Consiglio Comunale di Spilamberto di
· Dare
mandato agli uffici preposti al fine di sapere con che tipo di matrice sono
sostituiti i 30 mc giorno di deiezioni mancanti e quindi sapere attualmente con
che tipo di matrice è alimentato il digestore.
· Verificare
dagli uffici preposti se l’Azienda agricola Corticella abbia presentato congrua
dichiarazione tale da poter garantire, come confermato dal tecnico del CRPA, la
potenza preventivata a progetto.
· Riportare
le informazioni raccolte all’attenzione del Consiglio.
I Consiglieri m5s Anderlini
Fiorella e Ori Claudio
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