Spilamberto, Anderlini (M5s): «Insieme alla futura stazione dei bus attirerà degrado»
18/05
Il Resto del Carlino (ed. Modena)
«IL PROBLEMA non è il senso unico in viale Italia né la
sua futura ciclabile, provvedimenti sui quali siamo decisamente d'
accordo con la giunta. Il vero problema, di cui pochi parlano, è invece
il tratto di quella ciclabile che collegherà viale Italia a via
Berlinguer, visto che l' area è destinata a una nuova stazione degli
autobus dalla collocazione a dir poco inopportuna». Fiorella Anderlini,
capogruppo spilambertese del M5s, entra così
nel dibattito che in questi giorni sta toccando non solo il tema della
viabilità del quartiere Fondobosco, ma anche quello del coinvolgimento
della cittadinanza nelle decisioni politiche. E riguardo alla polemica
tra l' assessore Nardini e il consigliere Forte (centrodestra) sulla
trasparenza della decisione sul senso unico, spezza subito una lancia a
favore del primo. «In effetti tra Consiglio comunale e commissioni -
dice la stessa Andrelini - si parla di un futuro a senso unico per viale
Italia ormai da parecchio tempo. Lo sapevamo tutti, insomma: nessuno ha
nascosto nulla. Forse la cosa è rimasta troppo chiusa nelle stanze
istituzionali, ed è certo criticabile il fatto di non aver coinvolto
prima, o almeno avvisato, i residenti e i negozianti della zona. Ma
nelle sedi politiche se n' è sempre parlato alla luce del sole». Poi la
consigliera pentasetallata entra nel merito del progetto, e se da una
parte promuove senza tentennamenti la necessità di realizzare un
ciclabile («per i ciclisti è una tutela in più e promuove la mobilità
'dolce'») e di istituire un senso unico («a prescindere dalla ciclabile,
perché quel viale è davvero troppo stretto e pericoloso già adesso per
restare a doppio senso e coi parcheggi»), dall' altra solleva una
secondo aspetto, finora poco discusso e legato a una delle zone
interessate dal cantiere già affidato. «Ci preoccupa molto l' area
dellex deposito Seta, in via Berlinguer, che si vuole attrezzare a
stazione delle corriere e collegare a viale Italia con un tratto di
ciclabile che si mangerà una bella 'fetta' di giardino dell' asilo Don
Bondi. Crediamo che quel pezzo di ciclabile sia una spesa inutile,
perché tanto viale Italia per le bici è già collegata alla
'Modena-Vignola' nei pressi del Centro sportivo e le vie laterali vicino
alle Don Bondi sono già molto sicure e 'chiuse' al vero traffico.
Sosteniamo che si tratti persino di un intervento dannoso: non solo per
il sacrificio del parco, ma soprattutto per ciò che porterà insieme alla
vicinanza di una stazione dei bus in termini smog, sicurezza e degrado.
C' è pur sempre una scuola d' infanzia lì... Sapendo quali
frequentazioni 'collaterali' attiri un' autostazione e come potrebbe
essere sfruttata di conseguenza una ciclabile in quel punto, peraltro
seminascosta dietro alle case, si possono già immaginare i disagi. Mi
chiedo se poi nel giardino dell' asilo non si debbano cercare ogni
mattina vetri rotti e siringhe». Anche la lista di centrodestra
capitanata da Forte, in realtà, si è espressa recentemente sullo stesso
tratto di ciclabile criticato dai Cinque stelle. Chiedendo all'
amministrazione quale soluzione abbia in mente per l' attraversamento
della ciclabile sull' attuale giardino delle Don Bondi. E se non si
possa sfruttare in tal senso la stradina senza uscita che già esiste. Ma
lo stesso Forte, ribaltando il punto di vista del Movimento, si
professa invece a favore della nuova stazione dei bus in via Berlinguer,
voluta anche dalla giunta. «Adesso - dice - quell' area è già
degradata, quindi un' autostazione, concepita in modo diverso da piazza
Sassatelli, in realtà potrebbe riqualificarla. Al posto dell' ex
deposito dovrebbe sorgere anche un Centro medico privato, e questo
dovrebbe migliorare ulteriormente il presidio della zona, che ora ha
grossi problemi. Da lì parte il Piedibus e sappiamo tutti quel che i
volotari trovano a terra in certe mattine... Così come si sa che ogni
sera c' è chi ci va ad abbandonare i mobili di intere camere, come in
una discarica. Proprio perché c' è un asilo nei paraggi si dovrebbe
cogliere l' opportunità di rendere quell' area più vivibile e sicura».
Valerio Gagliardellli
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