CONSORZIO BURANA
Il consigliere di minoranza Stefano Pelliciari interviene in merito all' ultimo Consiglio
«Burana, pochi soldi alla montagna»
«Ma gli stipendi ai dirigenti non sono cambiati nonostante la crisi»
«Consiglio del Consorzio Burana buone e cattive notizie».
E' questo il commento di Stefano Pelliciari, consigliere di minoranza del consorzio.
«Nell' ultimo Consiglio si sono prese diverse decisioni. La cattiva
notizia è che sono stati votati i compensi degli amministratori.
Inalterati rispetto al quinquennio passato anzichè accettare una
riduzione come avevo proposto, perché la crisi c' è solo per i
cittadini, sarebbe potuta essere un'ottima occasione per riavvicinare l'
ente alla situazione reale del paese. Sono stati approvati 510mila euro
per la copertura del fabbisogno montano, pochi in rapporto a ciò che è
la necessità del territorio e rispetto a ciò che versano i consorziati
della montagna. E' stato approvato, nonostante il mio voto contrario, il
nuovo piano di classifica, che definisce i criteri di calcolo degli
oneri che ogni consorziato è tenuto a pagare, anche se non è stato
chiarito ai consiglieri cosa sia cambiato rispetto al precedente, alla
domanda di fare esempi chiari sulle variazioni degli importi che
verseranno famiglie con appartamenti medi, aziende agricole o attività
commerciali, non ho avuto risposte precise. Lo verremo a sapere a breve
quando partiranno le cartelle».
E c' è anche una buona notizia
«forse accelerata dalle nostre interrogazioni prosegue Pelliciari che
sembra essere l'eliminazione del contributo minimo, 14,98 euro come
previsto dalla legge regionale approvata nel luglio del 2012 ed
immediatamente esecutiva. In particolare, essendo io stesso un
consorziato a cui veniva imposto il contributo minimo, da una mia
interrogazione ho appreso che circa 5 euro erano dovuti per il
contributo di bonifica, mentre i restanti 10 a titolo del non ben
specificato minimo ora non più presente. Il Consorzio si è adeguato alla
legge dopo 4 anni.
Inoltre le dichiarazioni del direttore del
Consorzio dopo l'approvazione del piano affermano che "ogni anno i
nostri tecnici monitorano il territorio per risolvere le criticità più
importanti, in modo da non trascurare nessun comune. I Comuni che non
sono oggetto di intervento in un anno, entro il successivo vengono presi
in carico, così da distribuire le risorse nel modo più equo possibile.
Senza trascurare il fatto che nella visione di bacino in cui opera la
bonifica gli interventi a monte hanno solitamente ripercussioni sui
territori a valle". Dati in nostro possesso parlano invece di zone del
territorio di competenza di Burana che da anni non hanno interventi
sostanziosi sebbene ne avessero la necessità, ma che, in compenso,
versano parecchie migliaia di euro al Consorzio ogni anno». (Michela
Rastelli)
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